La protezione materna è la protezione neonatale

 

Quest’anno ne abbiamo sentito parlare parecchio, ma cosa conosciamo delle vaccinazioni? In particolare, è possibile effettuarle durante la gravidanza o l’allattamento? Il Ministero della Salute nell’individuare il ruolo chiave delle vaccinazioni come strumento di prevenzione da gravi patologie infettive in ogni fase della vita, promuove la salute femminile in età fertile, in gravidanza e nel postpartum, con l'obiettivo di proteggere la donna e il nascituro da alcune malattie attraverso specifici vaccini.

Alcune malattie possono incidere negativamente sulla fertilità o avere conseguenze sull’esito di una gravidanza. Di conseguenza, per le donne in età fertile che desiderano intraprendere il percorso della gestazione, sono indicate, se non già immuni, le vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus (HPV). Di grande importanza è anche il richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse. Poiché sia il vaccino MPR che quello della varicella sono controindicati in gravidanza, è necessario che, al momento dell’inizio della gravidanza, la donna sia già vaccinata regolarmente (con due dosi) da almeno un mese.

 

La vaccinazione in gravidanza, definita anche immunizzazione, è in grado di fornire protezione verso talune infezioni, esprimendo la sua azione non solo sulla donna ma anche sul feto ed il neonato, attraverso il trasferimento di anticorpi materni per via transplacentare. Sono raccomandate: la vaccinazione contro la pertosse dalla 27° settimana di età gestazionale (periodo ideale 27°-36° settimana) e la vaccinazione contro l’influenza durante l'intero periodo di gestazione. La pertosse acquisita nei primi mesi di vita del bambino è molto pericolosa: l’unico modo per proteggere il bambino nei primi mesi di vita, in attesa delle prime due dosi vaccinali neonatali, è vaccinare la mamma che produrrà gli anticorpi specifici e li passerà al bambino attraverso la placenta. È importante sapere che tale vaccinazione va effettuata ad ogni gravidanza, anche se la donna è già stata vaccinata.

La gravidanza di per sé predispone le future mamme ad una condizione più a rischio rispetto le altre donne: ecco perché se contrae anche banalmente l’influenza, può causare gravi complicazioni materne e, a volte, aborto o parto prematuro. La vaccinazione anti-influenzale è raccomandata e offerta gratuitamente alle donne che all’inizio della stagione epidemica dell’influenza si trovino nel secondo o terzo trimestre di gravidanza.

I vaccini contro morbillo-parotite-rosolia e varicella, contenendo vaccini a virus vivi attenuati, non possono essere somministrati durante la gestazione. È però fondamentale eseguirla una volta nato il bambino. Anche la vaccinazione anti-HPV non è attualmente consigliata durante la gravidanza, poiché non sono stati effettuati studi specifici sull’impiego del vaccino in donne gravide.

 

E durante l’allattamento? I primi mesi di vita del neonato rappresentano il periodo senza protezione in cui sono esposti a maggior rischio di contrarre e sviluppare le infezioni. Vaccinarli alla nascita non è da considerare una opzione valida poiché non vi è tempo per somministrare un numero di dosi sufficiente a proteggere il bambino nei primi mesi di vita. L’unica strategia auspicabile per conferire protezione al piccolo è l’immunizzazione passiva mediante vaccinazione materna. In tal modo gli anticorpi tramite il passaggio placentare e successivamente, nel latte materno, riescono ad essere trasferiti nel bambino. È importante ricordare che la vaccinazione eseguita durante l’allattamento non deve in alcun caso essere scelta come alternativa opportuna alla vaccinazione in gravidanza.

 

L’importanza dei vaccini non salvaguarda soltanto la salute materna, ma anche quella neonatale. Proteggere voi stesse ed il vostro bambino è necessario per la vostra vita.