C’è per tutti noi la possibilità di un grande cambiamento nella vita che equivale più o meno a una seconda possibilità di nascere

Solo a citarla alcune donne si spaventano. Solo a nominarla altre si vergognano. Timore per il cambiamento, sconforto per l’età che sembra avanzare, sofferenza per l’abbandono della propria fertilità. Potrei continuare ad elencare ancora tantissimi altri stati d’animo che tale fase della vita femminile può determinare. Ma ciò a cui tengo di più a spiegare e trasmettere è che la menopausa non è una malattia: è una nuova sfida fisiologica che noi, come donne, ci troviamo ad affrontare come tantissime altre che ci hanno preceduto e che abbiamo saputo superare. È un nuovo inizio, talvolta positivo, e non una fine. Si chiudono delle piccole porte, ma se ne aprono altrettante altre.

Per la maggior parte delle donne il passaggio avviene intorno ai 50 anni, con una variabilità tra i 45 e i 55 anni. Il ciclo mestruale nel periodo precedente muta, diventando irregolare, saltuario o anticipato, mestruazioni più scarse od abbondanti. La vera menopausa si realizza con un’assenza del ciclo di almeno 12 mesi consecutivi per esaurimento della funzione follicolare ovarica e non associata ad altre cause fisiologiche o patologiche. Il segnale più evidente è la brusca caduta ormonale di estrogeni ed androgeni, nonché la scomparsa della produzione ciclica di progesterone.

La diminuzione estrogenica può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa quali vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale, sia di natura psicoaffettiva: irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale. Tutti segni tipici e soprattutto fisiologici. È di estrema importanza in questo periodo della vita, tenere controllato l’apparato cardiovascolare e quello osseo poiché il calo ormonale potrebbe aumentare il rischio di insorgenza di alcune patologie.

 

Tra tutti i vari segnali, quello più detestato e temuto dalle donne è il “famosissimo” aumento di peso: ricordiamoci che bisogna sempre personalizzare e contestualizzare ogni donna. Si verifica in misura variabile oltre i 50 anni ed è determinato da un rallentamento del metabolismo: ad esso, sempre per causa estrogenica, si associa l’aumento dell’appetito ed un maggior accumulo di tessuto adiposo principalmente nelle zone corporee quali la cintura addominale.  

 

Ma ci saranno aspetti anche positivi di questo periodo tabù? Ovviamente si. I dolori mestruali saranno solamente un lontano ricordo; cambierà l’approccio alla vita sessuale, vista non più come rischio di poter rimanere incinta, ma vissuta nella sua reale accezione. Molte donne in tale fase si ridefiniscono: aumenta l’amore per se stesse ed il desiderio di ricerca di nuove prospettive.

In Oriente, soprattutto in Cina, la menopausa è considerata una rinascita. La definiscono la “Seconda Primavera”: è un’alleata contro l’invecchiamento e non la sua causa. L’interruzione del ciclo mestruale permette alla donna di riequilibrare yin e yang e indirizzare verso se stesse quelle forze prima destinate alla riproduzione. Non è una perdita, ma un arricchimento, una progressione verso lo sviluppo di sé, un’evoluzione verso il proprio completamento.

 

Proviamo come donne ad accogliere, accettare e soprattutto, imparare a convivere con lei, condizione naturale dagli aspetti anche di estrema positività.