Come riconoscere il suo dolce dormire?

 

Il sonno del neonato è un argomento molto richiesto da parte dei genitori: “Devo svegliarlo per allattare??”… “Il mio bambino dorme sempre..” e ancora: “”Mentre dorme si muove troppo”.

Dovete sapere che nei bambini, il ciclo di sonno funziona in maniera differente rispetto agli adulti, ma soprattutto, tende a modificarsi nei primi 6 mesi di vita. Ogni ciclo, infatti ha una durata soggettiva di circa un’ora, diviso tra fase di sonno REM o sonno attivo e fase di sonno non-REM o sonno calmo.

La fase REM alla nascita rappresenta circa il 50% del sonno totale e tende a diminuire con la crescita del piccolo: è fondamentale per il suo sviluppo cerebrale. Osserverete movimenti degli occhi, sussulti, piccoli movimenti del viso ed espressioni innate come paura, sorpresa, collera, gioia con grandi sorrisi, tutti segni di un’attività cerebrale legata all'apprendimento delle emozioni e alla capacità di comunicare. 

Nel sonno calmo, invece, il neonato si muove molto poco, il viso è poco espressivo, non ci sono movimenti oculari, ma si possono osservare movimenti di suzione.

Nei primi due mesi di vita del piccolo, un ciclo dura circa 50 minuti ed è ugualmente distribuito nelle 24 ore. Il susseguirsi di 3- 4 cicli permette un sonno di 3-4 ore consecutive. Nell'arco di una giornata quindi si intervallano 18-20 cicli di sonno senza una periodicità diurna o notturna. L’alternarsi dei cicli ha un fondamento sia nella maturazione dei circuiti nervosi che controllano il ritmo circadiano, sia in fattori genetici e psicologici del neonato, influenzato dalle relazioni ambientali e sociali. Il bambino non conosce ancora la differenza fra il giorno e la notte ed il suo ritmo inizialmente è strettamente regolato dalle sue necessità di fame e sete ogni circa 2-3 ore.

 

Intorno ai 2 mesi di età, i periodi di veglia cominceranno a concentrarsi verso il pomeriggio-sera, spesso associati a una certa irrequietezza legata all’adattamento extrauterino, mentre i periodi di sonno diverranno più lunghi nella notte. È proprio in questo momento che il piccolo comincerà ad acquisire il ritmo circadiano per il sonno ma anche quello per le funzioni cardiocircolatorie, la respirazione, la temperatura e la produzione di ormoni. Ecco quando potrete pensare di iniziare a stabilire degli orari costanti per il suo sonno e per il pasto, nonché ideare un rituale di addormentamento.

 

Prima di questa età potete adottare delle piccole “strategie” di rilassamento per tranquillizzare il vostro bambino nei momenti di irrequietezza. L’udito è stato l’organo sensoriale più importante durante la vita intrauterina: infatti in utero il piccolo sentiva sia il battito cardiaco materno, sia i suoni intestinali e provenienti dall’ambiente esterno.  Molte volte la sua serenità si induce riproducendo rumori simili a questi o talvolta, facendogli ascoltare anche musiche che voi mamme avete ascoltato in gravidanza.
Lasciare vicino alla culla o utilizzare una copertina con lo stesso odore materno, consentirà al neonato di ricondurre la sensazione di vicinanza alla sua mamma: è un altro ottimo metodo di rasserenamento neonatale. Ovviamente ricordatevi sempre che l’ambiente in cui risiede il piccolo deve essere controllato: la cameretta ad esempio non dovrebbe essere né troppo calda, né troppo fredda: indicativamente la temperatura adatta si aggira intorno ai 18-19 gradi.

 

È molto importante che gli adulti rispettino i ritmi di sonno dei piccoli e che quindi li lascino dormire per il tempo a loro necessario, evitando di svegliarli in modo arbitrario, ma lasciando a loro la regolazione del proprio risveglio.