L'unica vergogna è non fare nulla

per migliorare se stesse

 

Dopo il parto inizia il periodo noto come puerperio, durante il quale l’organismo femminile torna gradualmente alla normalità. In questa fase possono comparire una serie di disturbi passeggeri e tra questi, rientra l’incontinenza urinaria postpartum, un problema molto comune.

È un disturbo percepito come fastidioso ed imbarazzante determinato dal fatto che i muscoli del pavimento pelvico risultano essere meno tonici a causa dello sforzo sostenuto durante la gravidanza e l’evento della nascita. Tutto ciò si tramuta nella perdita involontaria di urina, soprattutto successivamente a sforzi, colpi di tosse, starnuti e nei casi più gravi, nel prolasso uterinico o vescicale.

 

Coinvolge circa il 20-30% delle donne; in particolare la percentuale aumenta al 32-64% nelle donne in gravidanza e dopo il parto. Sconvolgente è il fatto che, di queste, solo il 43% richiede un parere ad un professionista competente: tutt’oggi è un disagio ancora molto sottovalutato, non trattato, ma soprattutto un grande tabù spesso accompagnato a senso di colpa, vergogna, imbarazzo e difficoltà nella gestione delle attività quotidiane e sociali. Non conoscere il problema, e cercare di risolverlo in autonomia talvolta porta a risultati del tutto inefficienti.

 

I dati clinici indicano che hanno una maggiore probabilità di soffrire di incontinenza urinaria postpartum le donne che:

  • hanno avuto incontinenza durante o prima della gravidanza;
  • hanno già partorito avuto uno o più parti naturali;
  • hanno sofferto di diabete gestazionale;
  • sono state aiutate al parto naturale con ventosa;
  • il parto è stato lungo e il bambino è rimasto a lungo nel canale da parto;
  • hanno dato alla luce neonatidi grandi dimensioni;
  • in sovrappeso prima e dopo la gravidanza.

Nel 10% dei casi, le perdite di urina dopo il parto si risolvono spontaneamente entro poche settimane dalla nascita. Per altre donne, invece, la problematica può persistere in vari gradi di gravità per diversi mesi o anche più a lungo. Molto diverso da donna a donna è anche il momento dell’esordio: per alcune si verifica subito o nei primi giorni dopo il parto, mentre per altre anche mesi dopo.


Cosa fare? Non dovrebbe esserne considerata una conseguenza inevitabile del parto, ma potrebbe essere prevenuta e correttamente gestita con modalità adeguate. La prevenzione durante la gravidanza ed il parto hanno permesso di ridurre il tasso di incidenza del disagio femminile: esercizi di tonicità per la muscolatura pelvica, correzione dello stile di vita in gravidanza, controllo del peso, attività fisica, massaggi perineali esterni ed interni.

Come trattarla dopo il parto? Fondamentale è praticare esercizi che possono aiutare a restituire tonicità ed elasticità al pavimento pelvico. Questo particolare tipo di ginnastica è molto semplice e, una volta appresa, può essere praticata individualmente.  Nei casi più gravi, il trattamento invece, può richiedere un parere medico e conseguentemente,  terapia chirurgica.

Non abbiamo paura di ascoltarci, ma soprattutto di riconoscere i nostri limiti. Non sottovalutiamoci non accantoniamo il nostro benessere fisico e psicologico. Il primo passo verso la ricerca del porto più sicuro è stare bene con noi stesse.