Con delicatezza si può conquistare il mondo

 

La riduzione del dolore durante il travaglio ed il parto, spesso è strettamente associata alla sensazione della coppia di controllare e conoscere gli eventi che riguardano un evento così speciale. Il dolore è un fenomeno soggettivo che dipende da diversi fattori, ma se ne riconoscono due componenti principali: quella fisica, che decorre lungo le fibre nervose e dovuta agli stimoli delle contrazioni, e quella psicologico-emotiva, dovuta alla paura, all'ignoto, influenzata dall’ambiente e dalle persone presenti al momento.

Esse si influenzano l’un l’altra: un blocco emozionale aumenta la dolorosità delle contrazioni e allo stesso modo, una percezione elevata delle contrazioni, spaventa, inducendo disagio psicologico.

 

Per accogliere il dolore da parto e riuscire ad ottenere un’esperienza positiva del parto, accanto alla possibilità farmacologica dell’analgesia epidurale, esistono scientificamente tantissime modalità di contenimento antidolorifiche naturali. Il sostegno emotivo da parte dell’ostetrica e l’ambiente comfortevole sono una delle principali: avere accanto una persona di fiducia, non essere mai abbandonate, avere un supporto relazionale, emozionale, informativo e fisico, creare una relazione terapeutica, guida con serenità la coppia nel loro più grande percorso. Mantenere l’intimità e rispettare il volere della donna rientrano tra gli obiettivi principali del travaglio di parto.

 

La risposta più fisiologica al dolore è il movimento: la libertà di potersi muovere, scegliere le posizioni da adottare, assumere fisiologicamente una determinata postura, guida la mamma, ma soprattutto il suo piccolo nella progressione corretta del travaglio. Riduce il dolore, il disagio della donna che diventa la protagonista attiva di un momento sacro.

 

È risaputo che l’acqua e la respirazione giocano un ruolo fondamentale. La prima consente un completo abbandono, fornisce protezione emozionale, rilassa la muscolatura e allevia il dolore della contrazione. Ancora di più la sua efficacia si osserva se si utilizzano impacchi caldi: abbassa i livelli di adrenalina per dare maggior spazio alla produzione di endorfine, quindi sollievo. La respirazione è quella spontanea: non sussistono tecniche forzate di respirazione antidolorifica. Come per tutto il processo del travaglio, assecondare il nostro volere ed il nostro essere è la scelta migliore. Respirare spontaneamente vuole dire eseguire movimenti toracici in cui i polmoni si svuotano e si riempiono ad ogni atto. Adottare una respirazione addominale più lenta e più profonda, consentirà maggior rilassamento e resistenza alle contrazioni.

 

Esistono inoltre la musicoterapia, l’aromaterapia, la digitopressione e l’agopuntura, tutte tecniche alternative che vanno a stimolare la produzione di endorfine nella donna. Le prime due consentono di creare un ambiente più comfortevole e di fare sentire la donna più coccolata. La digitopressione e l’agopuntura, invece, sono tecniche manuali che attraverso massaggi in specifici punti del corpo, inducono effetti analgesici generali.

 

Prima di ricorrere all’utilizzo dei farmaci, è sempre possibile mettere in atto alcune di queste comuni pratiche, che sin dall’antichità, hanno visto coinvolte le donne in dolce attesa. Non sottovalutatevi: il travaglio è in grado di tirare fuori in voi tantissime capacità nascoste che vi permetteranno di vivere a pieno e come protagoniste, il vostro momento più indimenticabile.