Molte volte una spiegazione non si trova...

 

Quando si parla di gestazione, è anche necessario considerare che, In Italia, una gravidanza ogni 300 circa non finisce come ci si aspetterebbe, ma con la morte del piccolo in pancia.

Si tratta di un evento drammatico, noto come morte intrauterina o morte in utero fetale e la cui definizione si discosta rispetto a quella di aborto spontaneo.

Secondo l’OMS si parla di morte endouterina spontanea quella di un bambino con sviluppo anatomico e funzionale compatibile con la vita extrauterina ed un peso uguale o superiore a 500g. A questa si aggiunge l’indicazione dell’età gestazionale, ovvero dopo le 22 settimane di gravidanza. 

 

Esistono dei fattori di rischio che possono influire negativamente sull’esito della gravidanza: fumo, alcool, pressione materna, obesità, età, gravidanza protratta, condizioni socio-economiche e culturali, traumi e violenze. Ma non sempre si riesce ad individuare una causa: a volte si tratta di ragioni fetali, altre materne, ma soprattutto, inspiegabili e sconosciute. Durante la gestazione ricordiamoci che la mamma ed il suo piccolo sono un tutt’uno e ciò che si innesca in uno dei due, necessariamente coinvolge anche l’altro. Ecco perché prendersi cura di se stesse durante la gestazione e condurre uno stile di vita corretto risulta più che mai fondamentale al fine di prevenire eventuali insorgenze di fattori di rischio.

 

Quando si ascolta e con grandissima difficoltà si comprende il: “Signora purtroppo non c’è più battito”, la coppia viene travolta da tantissime emozioni: l’incapacità di trovare una spiegazione, la frustrazione, rabbia, paura. Soprattutto il timore di quello a cui si andrà incontro. Purtroppo è necessario partorire e nella maggior parte delle volte, con induzione meccanica del travaglio. Il parto è anche questo: mettere al mondo una vita che ha smesso di battere dentro di noi. Non esiste sconfitta più grande di fronte all’imprevedibilità della natura.

 

I momenti successivi non saranno semplici, ma non viene assolutamente esclusa la possibilità di avere una gravidanza nei mesi seguenti. È importante prendersi tempo per sè, metabolizzare il lutto e ritrovare la stessa personalità che ci ha contraddistinte nella ricerca di un bambino. La forza non è scontata e comune a tutti, ma con il tempo, anche quella più nascosta emergerà e riporterà un piccolo sorriso sul nostro viso.