“Il mondo è bello perché è vario” e già alla nascita, si possono osservare nei piccoli, caratteristiche tipiche che li contraddistinguono dagli altri neonati. La personalità di un bambino si costruisce a seconda del modo innato con cui reagisce alle stimolazioni esterne ed è l’immagine con cui viene riconosciuto. Essa però non ha nulla a che vedere con il temperamento, la sua base biologica ed ereditaria, ovvero il modo in cui spontaneamente si comporta con il mondo, che lo porta a reagire emotivamente, interpretare l’ambiente, le situazioni e che lo accompagnerà per tutta la vita, senza mutare.

 

Il temperamento si può apprezzare già in utero: “Ha già un bel caratterino...Non si fa mai vedere all’ecografia…Dorme sempre ed è pigro”. Difatti, oltre alla genetica, incidono tantissimo il periodo prenatale e i fattori della gravidanza. Non è corretto parlare ancora di carattere neonatale, che è l’insieme del temperamento e della personalità appresa nel corso degli anni, però è possibile riconoscere una personalità tipica.

 

Studiare i neonati non è così semplice, ma sono stati individuati alcuni ambiti che possono influenzare la loro natura: l’attività, la ritmicità nella nutrizione e nel sonno, l’adattabilità all’ambiente, la sensibilità agli stimoli, l’umore e l’espressione, l’intensità e l’energia delle reazioni, la distraibilità, l’attenzione e la capacità di mantenerla difronte ad una situazione ed infine, l’approccio, ovvero la risposta alle novità. Questo ha permesso di definire tre tipologie di bambini:

  • Temperamento facile: con ritmi regolari e positività agli stimoli nuovi
  • Temperamento difficile: dai ritmi irregolari che resistono ai cambiamenti e hanno un'inclinazione alle emozioni negative ed infine
  • Temperamento lento: coloro che nonostante una certa regolarità, si adattano lentamente ai cambiamenti.

È evidente che accanto alla componente ereditaria, l’ambiente gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del temperamento: da una parte l’ambiente fisico, dall’altra, quello relazionale ed emozionale.

 

Ciò che possiamo fare come genitori quindi è partecipare nell’ arricchire l’essenza del nostro neonato: rispettare la sua sensibilità e soggettività di interpretazione, adattandone le modalità di accudimento e lo stile educativo del nuovo mondo.